Difensore centrale classe ’90 in forza alla squadra cipriota dell’Enosis Neon Paralimni, Mattia Cinquini è uno dei tanti calciatori italiani che hanno scelto di lasciare il proprio paese.
Cresciuto nelle giovanili di Juventus, Siena e Roma (come lui stesso ci racconta), prima di andar a giocare a Cipro ha passato quattro anni in Svizzera con FC Locarno, GC Biaschesi e Team Ticino U21.
Ecco le sue parole.
Mattia Cinquini, ti manca il calcio italiano?
Sinceramente no. In Italia ho giocato solo a livello giovanile con Juventus, Siena e Primavera della Roma per poi passare in Svizzera, dove sono stato negli ultimi quattro anni
Cosa ti ha portato a scegliere di andare via dall’Italia?
Come ti ho detto prima, nella mia breve carriera ho cambiato diverse città e sono già stato all’estero, quindi avevo voglia di una nuova esperienza
Hai rifiutato offerte di club italiani per giocare all’Enosis Neon Paralimni ?
No, era da questa estate che stavo aspettando questa chiamata; il mio procuratore, che è di nazionalità greca e conosce bene il campionato cipriota, mi ha detto che sarebbe stata un’ottima vetrina per me
Com’è il calcio a Cipro?
Sicuramente non è la nostra Serie A, ma è un ottimo campionato, molto competitivo, considerando che cinque squadre si qualificano per le competizioni europee [2 in Champions e 3 in Europa League]
Rifaresti la stessa scelta?
Assolutamente sì. Sono molto soddisfatto della mia scelta e di come sta andando la mia stagione
Che sensazione hai provato nel segnare il tuo primo gol con la nuova maglia?
È stato davvero molto bello, anche perché segnare il primo gol, in una squadra, di tacco, non è molto usuale per un difensore centrale
Pensi di tornare a giocare in Italia a breve, o conti di restare “in trasferta” per molte stagioni?
In questo momento sono concentrato su questa esperienza; poi mi piacerebbe giocare in un team di vertice qui a Cipro, in modo da poter giocare le competizioni europee
Con chi ti piacerebbe giocare?
Thiago Silva; una spanna sopra tutti
Da quale mister ti piacerebbe essere allenato?
Ancelotti; penso sia un’ottima persona, oltre che un grande allenatore
Quanto ti sta aiutando a crescere dal punto di vista tecnico, questa esperienza?
Sto giocando con continuità e accumulando esperienza; questo è molto importante visto che negli ultimi anni non mi è stato possibile giocare tanto, per via degli infortuni
E dal punto di vista umano?
Sono l’unico italiano in squadra, quindi mi rapporto sempre con ragazzi di diverse nazionalità, e naturalmente si parla solo in inglese; c’è sempre qualcosa da imparare
Con quale dei tuoi compagni ti trovi meglio dentro e fuori dal campo?
Mi trovo molto bene con tutti, ma in particolare con Julien De Souza, portoghese ex Setubal, e Igor Angulo, ex Athletic Bilbao
A quale delle tue esperienze passate sei più legato?
In Svizzera ho passato degli anni bellissimi, però il posto dove sono stato meglio è Siena; città meravigliosa
C’è qualche aneddoto che ricordi con particolare piacere?
Quando ero in Svizzera, è successo che dopo una trasferta di quattro ore, una volta arrivati al campo dove era in programma la partita, ci accorgemmo di aver dimenticato le divise da gioco. Questo avrebbe comportato la sconfitta a tavolino; tuttavia, gli avversari ci prestarono delle loro divise, e scendemmo in campo con tra lo stupore del pubblico, e vincemmo pure la partita
Fantastichiamo per qualche istante; facciamo finta che tu sia il presidente di una squadra; quale sarebbe il tuo 11 ideale? Puoi scegliere giocatori contemporanei e passati, senza vincoli temporali.
Buffon, Maldini, Thiago Silva, Nesta, Sergio Ramos, Pirlo, Xavi, Yaya Toure, C.Ronaldo, Messi, Van Basten
Dove ti vedi tra 5 anni?
Non saprei; spero di raggiungere i miei obbiettivi, ma se così non fosse, spero comunque di poter continuare a fare quello che sto facendo, e che amo
Cosa ti senti di dire, consigliare, a chiunque abbia ricevuto una proposta come la tua e fosse indeciso se lasciare l’Italia oppure no?
È un cambiamento importante.
Bisogna essere convinti e valutare bene tutte le situazioni. Se non ci si sente pronti con la testa, magari anche la lontananza e la lingua potrebbero rappresentare ostacoli importanti. Tuttavia, una volta valutati questi aspetti, io consiglio di provare perché sono esperienze di vita che arricchiscono il bagaglio personale
Grazie Mattia, e in bocca al lupo per tutto.
Grazie a voi e crepi il lupo.
Autogol al Novantesimo
di Rocco Lucio Bergantino
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